Le ho cercate in sella, tra la polvere degli sterrati e sull’asfalto, poi sulla neve, sulle onde senza vento, ed infine, su una barca a vela. Purtroppo mi sono rassegnato! Quelle sensazioni solo il windsurf può trasmetterle. Onde e vento su una tavola da windsurf trasmettono sensazioni ineguagliabili. Inutile girarci intorno, quando si prova il windsurf nella sua essenza più vera, quella fatta di vento e onde, si entra in un tunnel senza uscita. Una sorta di dipendenza, che può diventare talmente forte, da generare una sofferenza spesso insopportabile. Quel malessere fatto di continue attese, divagando tra i numerosi palliativi dei vari sport “collaterali”, può essere interrotto da una sola cosa: una buona previsione. Non esiste altra cura! E purtroppo non esiste nessuna “sensazione sostitutiva” a quella che ci ha resi dipendenti. Sarà il tanto narrato “cambiamento climatico” o sarà solo “sfiga”, un pochino coadiuvata dagli ultimi ritrovati tecnologici muniti di piantone, ma le condizioni “curative” sono sempre più rare. Ci tocca soffrire!? e noi inesorabilmente soffriremo!!! E state certi, non molleremo nemmeno stavolta perché lo sappiamo bene che quando saremo li, in mezzo al mare con la nostra tavola e la vela bella piena, ce la godremo fino in fondo, traboccanti di gioia. E in quel momento penseremo che se fosse sempre così manderemmo a fuoco tutto: la bici da corsa, la mountain bike, la barca a vela, la deriva, il surf  e chi più ne ha più ne metta… Purtroppo, però, come al solito, lasceremo tutto intonso perché, in una sorta di “odi et amo”, quegli oggetti ci aiuteranno a resistere nei periodi di attesa. Forse li affiancheremo addirittura con altri che, alla prima occasione buona, desidereremo di bruciare. Come sempre giureremo di smettere, diremo che siamo degli stupidi a praticare uno sport la cui frequenza è davvero bassissima, ma in realtà continueremo a benedire quel giorno in cui abbiamo messo per la prima volta i piedi su un windsurf.

Paolo (windspirit)