Da oggi la Campania è nuovamente in lockdown e le nostre tavole resteranno in garage chissà per quanto tempo.
Il peggiore evento degli ultimi cinquant’anni, gestito dal peggiore Governo degli ultimi cinquant’anni. Un Governo che ha dimostrato, sia con i fatti che con le parole, di essere capace solo di comunicare incertezza, superandosi, nell’ultima settimana, con il passaggio diretto della Campania, in sole 72 ore, dalla ZONA GIALLA alla ZONA ROSSA.
Non volendo entrare nell’analisi dei dati che hanno portato al “doppio forward” cromatico della Campania, quello che invece fa veramente male è l’ennesimo messaggio di incertezza. Se alle persone vuoi far aumentare la paura basta infondere incertezza. Fino a martedì eravamo in zona Gialla con dati confortanti, dopo soli 3 giorni, il ministro della sanità decretava la zona Rossa con prospettive catastrofiche. Del resto, non ci si poteva discostare dal copione già proposto a gennaio. Quando dalla Cina arrivavano le scene drammatiche dell’evoluzione pandemica, il Governo, per bocca dei maggiori esponenti del mondo scientifico, ci tranquillizzava profetizzando che non avevamo di che preoccuparci. Che il virus in Italia non sarebbe mai arrivato, e che seppure fosse arrivato, il rischio contagio sarebbe stato pari a zero e che, nella peggiore delle ipotesi, gli effetti sulla popolazione sarebbero stati paragonabili a quelli di una banale influenza. Dopo esattamente 20 giorni, in Italia si registravano mille persone contagiate e 21 deceduti; dopo ulteriori 30, l’Italia entrava in lockdown con circa 50mila contagiati e 6mila morti. Durante i 69 giorni di lockdown dobbiamo, però, dar merito al Governo di non essere stati trascurati: per tenere viva l’incertezza ci hanno propinato oltre 20 decreti e più di cento ordinanze condite da innumerevoli informazioni sul virus a dir poco contraddittorie. Prima ci hanno confuso con le caratteristiche sul contagio, poi con i tempi di incubazione quindi sulla contagiosità degli asintomatici ed infine sul vaccino. Il problema è che l’incertezza di questi mesi ci ha fatto piombare in uno stato di impotenza, di confusione, di ansia, di negatività e di irascibilità. Avevamo bisogno di notizie e dati precisi, di ragionamenti coerenti, di spiegazioni. Perché quando si conosce il pericolo, ed il rischio è quantificabile, inconsciamente ci sentiamo rassicurati e pronti ad affrontare qualsiasi difficoltà, accettando, con maggiore serenità, i sacrifici. L’unica cosa certa adesso è che ci aspettano tempi duri, difficilmente quantificabili, con le nostre tavole in garage.
Paolo (windspirit)