Primo Sguardo:

Dopo aver navigato per diversi anni con le S1pro, spronato dai numerosi amici entusiasti, ho ceduto alla tentazione di provare le nuove S1 in versione normale.
A dire il vero la S1 2019, già dalla sua presentazione, non mi aveva lasciato indifferente:  rispetto agli anni precedenti il passo avanti era evidente sia nello shape che soprattutto nei materiali.
Il lavoro annunciato da Ben Severne di svillupare una vela che replicasse le prestazioni dinamiche della versione “pro”, ma con una costruzione più accessibile, si palesa nei numerosi accorgimenti apportati alla vela.
Nella parte alta della vela, la penna, zona sempre soggetta a continue abrasioni, ha visto l’eliminazione di tutte le cuciture a vista, al fine di evitare potenziali punti deboli.
I pannelli alti, fino alla finestra sono stati realizzati in eM3. Un materiale sviluppato per combinare elevate performance e massima durabilità. All’uopo è stato aggiunta una tela fibrorinforzata a 90 gradi in poliestere molto resistente allo strappo. I carichi fuori asse, invece sono trasportati lungo le fibre in X-ply, che non a caso sono state orientate a 22 gradi.
Il cromatismo dei pannelli resiste ai raggi UV e lo spessore ridotto del film, senza pregiudizio nei confronti della resistenza, riduce significativamente il peso complessivo della vela.
Anche le oscillazioni orizzontali sono inesistenti favorendo manovrabilità e controllo.
Come le altre vele wave di Severne, anche la S1 è assemblata con cuciture doppie da 25 mm. I nastri più ampi assicurano la massima resistenza allo strappo e  agli urti.
La finestra è caratterizzata da una rete di filamenti in fibra di vetro che distribuiscono i carichi attraverso le giunture e in tutto il corpo della vela.
Basato sulla comprovata piattaforma eM3, il materiale eM4, utilizzato per la parte bassa della vela, è stato concepito per i carichi più consistenti e presenta il doppio della fibra X-Ply nonché un maggiore spessore del film per massimizzare la durata. Anche questo nuovo materiale è stato concepito per mantenere la vela leggera pur salvaguardandone la resistenza alle forature e agli strappi. E’ possibile utilizzare la vela sia a 3 che a 4 stecche a seconda delle condizioni e delle preferenze di ciascun rider.

In acqua:

Severne con questa nuova S1 credo darà filo da torcere alla concorrenza. Prestazioni in acqua di poco differenti rispetto alla versione “pro” ma con un prezzo molto concorrenziale.
La differenza con la S1pro è riscontrabile a secco dando tensione al caricabasso: la vela necessita di una leggerissima forza rispetto alla cugina più costosa.  Ciò credo derivi dalla curvatura più accentuata della tasca d’albero.
In acqua lo spunto in planata è impercettibilmente inferiore rispetto alla cugina “pro” come forse anche la propensione alla bolina. Migliore invece, rispetto alla versione più costosa, la capacità di compensazione alle raffiche più forti. La penna della vela, sotto raffica,  lavora con maggiore efficacia. Molto piacevole, soprattutto in surfata, a mio avviso, la pressione della vela sulla tavola. Il baricentro generale della vela appare molto basso. Di conseguenza, la conduzione della tavola, soprattutto nel punto critico del bottom turn, è decisamente più redditizia. I rails della tavola corrono via tenuti bassi dalla pressione della vela senza scomporsi minimamente. Anche le reazioni appaiono maggiormente immediate in questa versione più economica. Il peso è di poco superiore a quello della versione “pro” ma in generale le prestazioni poco si discostano da quelle della vela top gamma di casa Severne.

Conclusioni:

Chi non ha intenzione di spendere le cifre per acquistare la versione “pro” può trovare nella s1 normale una validissima alternativa con il vantaggio, non trascurabile, che anche le eventuali riparazioni potranno essere effettuate con disinvoltura.

Paolo De Angelis
windspirit staff

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