LA STORIA DI K4FINS
K4 è il numero velico di Steve Thorp, un rider britannico sempre in cerca delle migliori onde e delle migliori condizioni.
Pur aprezzando l’avvento delle tavole twin e l’innovazione nel mondo del windsurf con i multifins Steve ha avvertito che nonostante il grande passo avanti in navigazione mancava ancora qualcosa per raggiungere le performance del surf da onda.
Da ingegnere, con una particolare propensione in dinamica dei fluidi, ha deciso di dedicare le sue conoscenze diventando un designer e produttore di pinne.
“Da qualche anno mi sono dedicato a tempo pieno nella progettazione delle pinne ed in poco tempo il mio marchio ha avuto uno sviluppo in ambito mondiale. Tra i riders Pro che usano le K4 fins c’è Alex Mussolini, Graham Ezzy, Moritz Mauch, Adam Lews, Leon Jamaer, Omar Sanchez, Pablo Ramirez Bolanos, Martin Ten Hoeve, e tantissimi altri. Siamo sempre al lavoro su nuovi modelli di pinne in collaborazione con i nostri rider ed abbiamo moltissime idee e concetti da mettere a frutto anche nello sviluppo di nuovi materiali”
LE PINNE
K4fins ha creato un materiale unico e nuovo per il windsurf.
L’OptoFlex è una matrice di fibra di resina stampata accuratamente e manipolata per fornire dei modelli aventi un Flex perfetto per il windsurf.
I tecnici K4 hanno impiegato molto tempo per creare il materiale con le qualità necessarie per fornire le prestazioni che oggi apprezziamo.
Leggerezza, velocità ed eccezionale memoria del flex.
Le pinne sono estremamente robuste e Steve ci conferma che non ha mai dovuto fare una sostituzione a causa di rottura.
K4 pinne ha testato materiali di alta qualità in laboratorio e in acqua per quasi due anni, migliorando continuamente l’estetica e le prestazioni.
A Steve va anche il merito di aver creato con Graham Ezzy il primo shape asimmetrico di pinne al fine di aumentare la quantità di portanza generata, mantenendo livelli di resistenza bassi. In definitiva lo stesso concetto delle ali degli aerei. Lo shape asimmetrico è più efficiente a creare un effetto risalita.
Ciò nel windsurf è sinonimo di maggiore direzionalità, potenza e presa con il conseguente annullamento dell’effetto stallo.
Nel surf da onda l’introduzione delle pinne asimmetriche è avvenuta grazie ai surfisti Tow-in. Fu proprio dalle manovre in tow-in di Curtis Hesselgrave che Rusty Preisendorfer fu impressionato e introdusse il concetto anche al surf da onda. Rusty le testò personalmente a Tavarua (Fiji). “Guarda i cutback che alcuni pro stanno facendo oggi a confronto con quelli di cinque anni fa; Sono i cutback più radicali di sempre, il tail della tavola non perde aderenza a meno che loro non vogliano”.
LA NUOVA “SCORCHER”
La nuova K4 “Scorcher” è la scelta di 3, dei primi 6 atleti del PWA.
Sviluppata dal team ed in particolar modo da Adam Lewis questa pinna è l’ultima nata in casa K4.
Per quanto mi riguarda, la nuova K4 “Scorcher”, è stata una sorpresa molto gradita.
Da quando uso le tavole Stone (SSD) ho sempre ricercato un’alternativa alle pinne in poliestere che Mark Stone mi aveva realizzato a mano. La mia principale preoccupazione era su come avrei fatto in caso di rottura.
Ho cominciato la ricerca di un set trifin, ed in particolare di quella posteriore, sin da subito, provando di tutto, ma a dire il vero, non ho mai trovato una pinna che eguagliasse le prestazioni delle pinne di Mark che riuscivano ad esaltare le caratteristiche delle mie tavole.
Mi rivolsi anche a “Flying Object” visto che molti riders, tra cui Jaeger Stone, erano soliti usare, come pinna centrale, quella in poliestere prodotta e commercializzata dall’azienda Australiana. Ma il blasonato brand aveva già smesso di produrre pinne, lasciando, di fatto, per gli appassionati del genere, un vuoto commerciale e tecnico.
Come ultima possibilità, prima dell’estate 2017, assimilando, con le dovute differenze, il poliestere alla fibra Optoflex ideata da K4 fins, ed avendone da sempre apprezzato i loro prodotti, contattai il boss di K4 Steve Thorp che, con mio stupore, mi rispose che stavano già sviluppando una pinna che avrebbe assecondato le mie richieste in quanto molti top rider ricercavano caratteristiche analoghe.
In effetti ad agosto, a conferma di quanto dettomi da Steve qualche mese prima, in quel di Tenerife sia Adam Lewis che Alex Mussolini testavano senza tregua i primi prototipi della “Scorcher” senza nasconderne l’entusiasmo per le prestazioni ottenute.
Per la verità anche altri atleti, tra i quali Thomas Traversa, sebbene legati da rapporti di sponsorizzazione con altri brand, in spiaggia ne tessevano le lodi con obiettività. Negli ultimi giorni di vacanza grazie al mio amico Justin Stuart, che ne aveva avuta una in prova, ebbi anche io modo di provare la nuova nata in casa K4.
Per la verità prima di entrare in acqua ero consapevole che la pinna funzionasse molto bene sui miei Stone perchè lo stesso Justin, che da quando lo conosco, insieme alla sua ragazza Sara, usano tavole Stone, mi aveva già anticipato che la nuova K4 poteva tranquillamente sostituire le nostre pinne in poliestere.
In effetti, già dalle prime surfate, la nuova K4 Fins “Scorcher” da 18 cm., offriva prestazioni molto simili a quelle cui ero abituato. Finalmente avevo trovato la serenità. Avrei potuto osare di più anche nei fondali più rischiosi – anche perchè il materiale usato da K4 è oltremodo resistente. A mio avviso, K4 ha attualmente colmato brillantemente colmato quel vuoto che si era creato sul mercato, migliorando, con le sue caratteristiche, un prodotto dalle notevoli caratteristiche.
Il nuovo flex della “scorcher” e l’ottimo grip, consentono alla tavola di mantenere una velocità costante durante tutto il turn, proiettando la tavola sul lip, con una capacità ascensionale incredibile.
Anche ad inizio bottom turn, quando si preme a fondo, il flex della pinna conferisce alla tavola una rapida accelerazione, che in assenza di vento, risulta essere efficace per la riuscita della surfata.
Le pinne possono essere ordinate sull’e-shop del sito di K4 ed il loro prezzo è molto contenuto.
Paolo De Angelis
windspirit staff