Il PHOTON Sailboards Tarifa rappresenta la tavola radicale per condizioni DTL della brillante azienda spagnola. Dopo aver provato la versione ELECTRON, progettata prevalentemente per condizioni on-shore, eravamo molto curiosi di testare anche il PHOTON, tavola con linee completamente diverse, disegnata per il waveriding puro, quindi per le condizioni di onda formata con vento side-off.

L’azienda promuove la tavola come “la più performante della gamma nelle condizioni più estreme”, lo shape e’ caratterizzato da “bordi sottili, un kick tail rocker pronunciato tale da garantire un grip incredibile nel bottom turn e nel cut back” e promette di regalare con il PHOTON sensazioni di “puro surf rail-to rail  con turns stretti e radicali”.

Con queste premesse e soprattutto con la possibilita’ di provare alle Hawaii, nel tempio del windsurf mondiale, un prodotto del genere, grazie alla disponibilita’ di Sergio Alonso, siamo riusciti a ricevere la tavola appena in tempo prima di partire per Maui.

La scelta e’ ricaduta su un 80 litri, volume che ho ritenuto corretto per i miei 72 kg per un uso prevalente con vele dalla 5 alla 4,5. La tavola presenta un outline molto compatto, i bordi posteriori davvero sottili ed affilati come non vedevo da tempo, uno shape equilibrato con una larghezza di 57,5 cm x 223 cm di lunghezza. OFO 32 cm, grafiche accattivanti  con finitura light finish e colori brillanti. Il livello degli accessori e’ altissimo, Pads doppia densita’, straps Da kine, scasse pinne in carbonio molto solide, slot + us box il tutto accompagnato dall’inebriante ed inimitabile profumo dei custom-made. Per Maui ho scelto una configurazione quad a me piu’ congeniale, con previsioni di onda grossa con vento leggero, ho montato pinne MFC KS 14-9, scelta poi rivelatasi ottimale.

Ho sempre diffidato delle tavole radical-wave diciamo così “user-friendly”, dell’entusiasmo di chi prova una tavola per pochi bordi decantandone poi per anni doti e qualità o di windsurfisti che giudicano “stupende” tavole di cui conoscono soltanto le grafiche. Le tavole che ho utilizzato con maggiore soddisfazione sono invece quelle che hanno richiesto un numero di uscite significativo per apprezzarne limiti e potenzialità impossibili da valutare in poche uscite e magari in condizioni non adeguate al programma per cui sono state disegnate.

Ecco …da questo punto di vista alla prima uscita il PHOTON non mi ha deluso assolutamente… Hookipa si presenta maestosa con condizioni da sogno, 3-4 metri d’onda pettinate da un vento side-off di una ventina di nodi e solo 6 persone in acqua…4,7 e via, entro senza timori (e purtroppo senza attenzione), la tavola e’ come mi aspettavo, nervosa e reattiva, estremamente sensibile alla pressione di piedi, con una partenza in planata non certo da freestyle wave, il vento rafficato e corrente da fiume hanno fatto il resto. Complice anche lo smaltimento soltanto parziale del jet-lag, Hookipa mi ha sonoramente punito mandandomi a rocce immediatamente e ricordandomi che prima della tecnica serve il rispetto.

Rotto il ghiaccio, e null’altro per fortuna!

I giorni sono trascorsi con una discreta frequenza dei trade e, tranne durante l’ultimo periodo dominato dal Kona,  le onde non sono mancate quasi mai permettendomi molte uscite ad Hookipa, ed alcune, nei giorni “grossi”, a Kanaha, con vele tra 5 e  4,5.

Dopo le prime sessions trascorse a regolare pinne, assetto, piede d’albero e quant’altro la tavola ha iniziato a mostrare carattere e versatilità. Il PHOTON si e’ rivelata una tavola che bilancia molto bene a mio giudizio velocità e, grazie ai bordi davvero affilati, permette traiettorie con curve molto strette non appena i rails vengono inclinati durante il bottom. Non si patisce praticamente mai quella sensazione di rallentamento così frequente con tavole esageratamente rockerate, anzi talvolta mi sono ritrovato a dover anticipare il cutback onde evitare proiezioni aeree involontarie (e non raccomandabili x le mie capacità) su onde di potenza esagerata. La tavola è risultata sempre molto prevedibile, molto sensibile alla pressione dei piedi, veloce tanto alla base quanto sulla parete dell’onda fino al lip dove poter scaricare pressione in pieno controllo.  In definitiva il PHOTON  è una tavola con la quale mi sono divertito molto, sicuramente disegnata per onde di misura sulle quali divertirsi ma anche con delle ottime doti boliniere tali da permettere al rider di raggiungere posizioni di precedenza, e quindi di surfare la propria onda in solitario ed in piena tranquillità. Questa caratteristica è fondamentale in spot come Hookipa. Le precedenze sono rigorose, avere una tavola “curvy” e poco boliniera significherebbe avere un bel giocattolo da mostrare in spiaggia ma poi all’atto pratico, non raggiungere quasi mai posizioni di precedenza sulla line-up e quindi surfare in definitiva un numero di onde irrisorio.

Il PHOTON si conferma come un custom radicale della linea wave di Sailboards Tarifa, un prodotto efficace quando le condizioni sono ideali con onda formata e vento cross-shore. In queste condizioni il PHOTON pur permettendo buone prestazioni in andatura e nella risalita del vento, eccelle nel garantire in surfata, accelerazione alla base dell’onda e sensazioni di puro carving in pieno controllo.

Livio

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